
La guerra d’intelligence si basa su distrazione, manipolazione e inganno. Attraverso queste attività abbiamo potuto assistere ad esperimenti su esseri umani e crimini commessi contro l’umanità celati per anni al grande pubblico. Queste “arti” sono state poi riadattate al mondo del marketing, del business, dell’advertising, della comunicazione, etc. C’è quindi del buono nel marcio?
Quest’ultima domanda ci invita a ragionare sulle attività putrefatte condotte dai servizi di insicurezza che vanno ad inficiare sulle parti migliori della società moderna.
In primis sulla libertà.
Non c’è del buono nel marcio. Le attività di distrazione, manipolazione ed inganno creano negativi precedenti nella società che portano la stessa alla deriva. E le vediamo riproposte a diversi livelli nei modelli di business delle aziende. Un buon verbo per nascondere una magagna servirà a rendere quella compagnia “clean”?
Fino a quando “i migliori” non siederanno ai vertici assisteremo sempre più ad una deriva sociale fatta di corruzione sistemica e venditori di ghiaccio agli eschimesi.
Al mondo del nulla. E delle sanguisughe.
Volete questo mondo per i vostri figli?
Volete che i i venditori di fumo continuino ad inquinare le poche parti sane rimaste di questo mondo? Volete la teoria relativista e della negazione prevalere sulla verità assoluta? Volete essere comandati da degli inferiori? Se la risposta è si allora potete non proseguire nella lettura di questo breve scritto. Altrimenti potete cominciare a valutare come realmente stanno le cose e come gira il mondo.
Il cambiamento
Il cambiamento avviene attraverso una valutazione d’insieme, uno studio delle attività multidisciplinare, un approfondimento delle condotte da parte di organi esterni.
Quello che innanzitutto deve cambiare è il “mindset” dell’umanità. Evolvere come civiltà non significa affidarsi ad un AI all’ultima moda, capace di valutare il sentiment di vicinanza al partito governativo di turno, o al credit score di un individuo per valutarne la solvibilità. Significa puntare su formazione e valorizzazione dei migliori. Significa escludere programmi di “ingegneria sociale” condotti in modalità random che vedono attori dalle dubbie capacità diventare protagonisti. E vedere questi attori istituzionali parlare bene e razzolare male relega la società ad un imitation game basato sull’errore. Buon viso a cattivo gioco non paga. L’umanità non può continuare a guardare la scenografia preparata attraverso l’arte dell’inganno, della disinformazione e della manipolazione sistemica degli individui.